Sapevo fin dall’ inizio che si trattava di un incarico speciale.
Forse era destino che ci incontrassimo. Mi piace pensare così.

radice-labirinto_005

Alessia mi ha contattato per uno scambio di fotografie. Era passato qualche mese da quando il lettino futon che avevo costruito per Giulio era entrato in casa loro e lei mi stava spedendo una foto che lo ritraeva ambientato nella camera del piccolo. Lo scatto fotografico era accompagnato da un affettuoso ringraziamento per il prodotto di Madori, che aveva riscontrato il gradimento di tutta la famiglia.
Nello scambio epistolare Alessia mi racconta della sua nuova avventura: l’apertura di una libreria per l’infanzia dedicata al libro e al giocattolo di qualità.

Alessia ha una passione per il libro che va oltre le storie, oltre le illustrazioni, oltre le parole. Intuisco che l’avventura della libreria rappresenta per lei una vera e propria missione pedagogica. Il suo sogno, mi confessa, è costruire un piccolo mondo dove avere cura quotidianamente della crescita culturale dei bambini. Sento che ha un modo di intendere la cultura che si avvicina molto al mio. Mi parla della sua idea di scuola nella natura, dove i bimbi possono imparare nella pratica, dal mondo vero.

La libreria sarà intitolata alla fiaba di Italo Calvino “La Foresta Radice labirinto”, storia complessa e affascinante di un amore che aspira ad unire un bosco e una città. Storia che è metafora della complessità del reale, che simboleggia il movimento in un mondo dove l’alto e il basso si rovesciano, dove il perdersi non è altro se non cercarsi, cercare quell’ incantesimo che riuscirà a ristabilire l’ordine antico tra caos e razionalità, tra uomo e natura.

radice-labirinto_002

Attraverso questo scambio di suggestioni legate alla fiaba di Calvino, all’idea di cultura che Alessia ha maturato in diversi anni di formazione professionale, nasce velocemente in me una visione.
Nel sentire l’aderenza tra le sue parole e il mio modo di pensare l’architettura si fa strada un desiderio di condividere con lei il venire al mondo della libreria come spazio fisico, come luogo di scoperta e di esperienza culturale.
Ci sono voluti pochi giorni per capire che avremmo affrontato insieme due mesi intensi di progetto e di costruzione. Due mesi intensi di viaggi e di confidenze, di entusiasmanti coincidenze esistenziali.
La visione della libreria si è presto tradotta in un progetto che accomuna il nostro sentire.
Ho presentato ad Alessia il concept e le tavole, spiegandole che avremmo costruito un giardino.
La libreria come un giardino.

radice-labirinto_001

I libri e i giocattoli avrebbero trovato casa in uno spazio verde mutevole, articolato in molteplici atmosfere, microambienti transitori che avrebbero guidato e dirottato le esplorazioni di piccoli e grandi alla scoperta di parole e di storie.
Inizialmente Alessia non si capacitava della proposta e mi chiedeva continuamente di misurare le mia visione con i trentacinque metri quadrati del negozio.

radice-labirinto_004

Mi ha creduto quando le ho mostrato come i trentacinque metri quadrati avrebbero potuto contenere tanti mondi, tanti paesaggi. Percorsi, tane, rifugi, luoghi per giocare e per imparare. Luoghi per scoprirsi e meravigliarsi.
Credo di averla conquistata quando ho iniziato a tradurre la mia visione utilizzando metafore teatrali, quando ho iniziato a trasmetterle l’idea del negozio-libreria-giardino come macchina teatrale, quinta scenica di infinite possibilità di movimenti. E’ accaduto che abbiamo iniziato a percepire insieme lo spazio, in tutte le sue possibilità.
E dal cantiere è nata una amicizia. E’ successo così. Ci si incontra, ci si trova allineate, consapevoli di non avere a cuore questioni superficiali legate alla forma, ma piuttosto di condividere un mondo di contenuti, il desiderio di costruire un luogo dove ciò che conta è la qualità delle relazioni.

radice-labirinto_008

Il cantiere è quasi finito.
Quello di oggi è stato probabilmente il mio ultimo sopralluogo.
Scrivo dal treno, sono seduta accanto al finestrino.
Il prossimo sabato tornerò a Carpi per l’inaugurazione.

Oggi mi sono sorpresa a guardare la libreria con gli occhi di un bambino, mi sono sorpresa per quella concretezza di uno spazio nato da una visione condivisa.

radice-labirinto_007

Mi sono sorpresa nel constatare quanti mondi possono nascere in un cantiere.
Quanta prossimità, quanta vita. Che diventa spazio, e poi ancora vita.

Ho visto la leggerezza dei tiranti d’acciaio e del tetto verde che sarà.
Ho visto i paesaggi sospesi di case di legno edificate nel cielo.
Ho visto le betulle dell’opera di Silvia, leggere leggere.
Ho visto i movimenti di Alessia e di Dario, li ho immaginati al lavoro in questo nuovo mondo.
Ho visto i bambini scrivere sulla parete, giocare con i tavoli ludici… imparare un nuovo modo di stare insieme.

Ho visto la bellezza del lavoro. E come spesso accade con gli incarichi di Madori, ho stretto una profonda amicizia con la mia committente.

Andate a visitare il bellissimo sito web di Alessia e Dario, troverete una interessante programmazione di laboratori per bambini e tanti consigli di lettura: www.radicelabirinto.it

 

Lascia un commento