Intervista a Xilef Welner, fitoterapeuta e collaboratrice di Madori

Xilef Welner ha studiato Herbal Medicine presso il College di Fitoterapia (University of Wales) e presso la Scuola di Health and Bio-science (University of East London). Dopo essere stata due anni in Indonesia per fare ricerca sulle piante tropicali e collaborare con Bumi Sehat, è tornata a vivere in Italia ed è diventata amica e collaboratrice di Madori, affiancando lo studio nella progettazione di spazi naturali con qualità terapeutiche.

La fitoterapia incontra l’architettura nella ricerca di un abitare naturale e ne nasce un servizio sinergico, capace di operare con soluzioni personalizzate sia per piccoli interventi che per progetti più grandi, tenendo conto del ciclo di vita di piante e persone insieme, del reciproco scambio, della salute di entrambi. Dal micro giardino al progetto di paesaggio, grazie al lavoro integrato con Xilef Welner Madori affronta il progetto del verde con un approccio che mira ad offrire un supporto all’equilibrio energetico, emotivo e fisico della persona e dell’ambiente in cui vive.

Per entrare nel vivo di questa sinergia abbiamo intervistato Xilef. Buona lettura!

A cosa va incontro un cliente di Madori che richiede la tua consulenza?

Abbiamo sviluppato un servizio di Phytodesign che utilizziamo sia per la progettazione degli spazi interni che per quella degli spazi esterni: appartamenti, uffici, negozi o terrazzi, balconi e giardini. Il Phytodesign come lo intendiamo da Madori integra le proprietà estetiche e terapeutiche delle piante con l’obiettivo di contribuire al benessere mentale e fisico della persona. Per coloro che desiderano andare più in profondità propongo anche una visita fitoterapica personale, dove osservo la persona, la ascolto e faccio una valutazione fisico-energetica attraverso una Lettura delle Essenze.

Quindi sia nel caso della consulenza sullo spazio che nella visita alla persona, la cura è nella scelta delle piante?

Si, valuto la scelta delle erbe e delle essenze basandomi sulle proprietà curative delle piante,  con l’obiettivo di armonizzare gli squilibri che emergono dalla visita o dal sopralluogo. Attraverso le piante si possono migliorare gli spazi. Quando non è richiesta la visita dettagliata alla persona esamino il luogo di vita, per valutare se e come si possa apportare un miglioramento nella qualità dell’ambiente. Un tempo il medico andava sempre a casa delle persone – in alcuni posti del mondo si fa ancora così – per verificare gli eventuali malesseri legati allo spazio di vita, come ad esempio la mancanza di luce, l’umidità, la qualità dell’aria o altro.

Fammi un esempio di squilibrio, cosa intendi?

Per squilibrio intendo non essere in linea con se stessi. Se una persona ha delle insicurezze questo lo si può intuire da quello che ha scelto di mettere in casa. Se ha scelto arredi anonimi e commerciali può darsi che inconsciamente sia restia a personalizzare il proprio spazio, questo freno potrebbe dipendere da diversi fattori, fino ad arrivare alla paura del giudizio.

Ma forse ha scelto un arredamento standard di tipo industriale perché non ha soldi per arredi personalizzati

A maggior ragione! Se non si hanno soldi si può essere comunque creativi, riciclare i mobili o andarli a prendere da qualche parte. Dietro una carente personalizzazione dell’ambiente si potrebbe celare una scarsa abitudine ad utilizzare la propria creatività. Però, se da qualche parte nella casa c’è un piccolo fuori schema, è evidente che la persona vorrebbe essere creativa ma per cultura, per abitudine o per paure, non riesce a tirar fuori questa parte di sé.

Va bene, allora vediamo la cura

La cura prima di tutto sta nel non giudizio. Il mio contributo consiste nell’osservare i bisogni e poi dare/trovare/creare uno spazio sicuro per la persona dove possa iniziare ad esprimersi. Tornando agli esempi di sopra (paure, freni, timori) si parte dalla scelta di piante con proprietà calmanti e rassicuranti.

Ci sono persone che hanno già una buona energia e si sentono in equilibrio. Che può fare il Phytodesign per loro?

Quando si parla di equilibrio/squilibrio lo si fa per intendersi, ma è importante chiarire che ci si riferisce sempre a sé stessi, senza il confronto con qualcun altro. Anche chi sta bene ed è in evoluzione ha qualcosa che vuole approfondire o potenziare. Ci sono ovviamente situazioni in cui la persona è molto in linea con se stessa, la casa è molto equilibrata e allora basta amplificare quell’energia. Ma attenzione, ci sono anche situazioni in cui una casa è molto equilibrata e mantenerla causa un grande sforzo e molta fatica a chi ci abita. L’equilibrio è sempre nella dinamicità delle cose, nella possibilità di cambiare.

Nel tuo lavoro ripeti sempre che siamo “sensibili alle piante”. Che significa?

Significa che siamo molto sensibili alle piccole vibrazioni. Immaginiamo di entrare in uno spazio e sentire un buon profumo, di quelli che fa pensare ‘wow’. Quel profumo è una vibrazione che risuona in noi. Come la vibrazione di una buona musica. Queste percezioni sottili ci circondano, ci nutrono energeticamente o ci tolgono energia. È un ciclo di scambio continuo. Le piante esistono intorno a noi e ognuna di esse emana una vibrazione come tutti gli esseri viventi. Quando entriamo in contatto con una vibrazione buona lavoriamo meglio, viviamo meglio, stiamo meglio. Ci sollecita ad utilizzare e a risvegliare le nostre vibrazioni energetiche e fa bene anche a chi abbiamo intorno. Più riusciamo a prenderci cura di questo aspetto della nostra energia, dandogli la giusta importanza, più siamo sani e in equilibrio e miglioriamo anche l’energia del mondo. La cosa che mi piace sottolineare è che questa capacità di vibrazione ce l’abbiamo tutti. È l’attenzione alla vibrazione che manca, semplicemente perché non siamo più educati a farlo, qui in occidente. In Indonesia l’attenzione a queste piccole cose è parte integrante dell’educazione dei bambini fin da piccoli. La meditazione, la stimolazione verso lo spazio e il tatto, il contatto con la natura. I bambini lì hanno una sensitività molto forte e una rapida capacità di tornare in equilibrio. È importante tornare ad essere consapevoli dei nostri spazi e sensibili ad un profumo, che non è altro che una vibrazione sottile emanata da una pianta, che è viva, è lì con noi. Ci sono vibrazioni perfino più sottili che non percepiamo consciamente ma ci arrivano lo stesso. Per esempio a lezione propongo ai partecipanti una semplice esperienza: chiedo loro di testare attraverso i sensi una foglia mai vista prima e di cui non conoscono il nome. Tutte le volte si risale con esattezza alle caratteristiche della pianta: come è fatta, se si usa la foglia o lo stelo, il colore, eccetera. Le persone rimangono stupite. Gente che non ha mai avuto a che fare con le piante si chiede come faccio a sapere queste cose?

Quindi secondo te abbiamo molta più sensibilità e capacità di percepire l’ambiente di quanta ne sviluppiamo?

Si, pensiamo ad esempio ai non vedenti. Dopo un po’ sviluppano tutte le altre possibilità. Tutti abbiamo le stesse possibilità di un non vedente, solo che non le utilizziamo. Siamo troppo abituati a focalizzarci su quello che vediamo, e non su quello che sentiamo: ad esempio capita spesso di sentirsi strani o di cattivo umore in un luogo senza riuscire a spiegarsi il perché. Per capire come le piante possano essere un mezzo così potente per noi, dobbiamo renderci conto che siamo come spugne che assorbono anche le vibrazioni più sottili. Le piante sono una parte fondamentale del nostro ambiente e della nostra sopravvivenza e stanno facendo un sacco di fatica per bilanciare l’energia e l’inquinamento del pianeta. Fino a che l’uomo non ritornerà a capirne l’importanza non potrà capire perché sia vitale averle intorno a sé. Molto spesso, lavorando con i giardinieri, racconto loro come con quella pianta che strappano via a primavera si può mangiare e ci si può curare e questo cambia il loro approccio. Potano lo stesso il giardino, per lavoro, ma poi si portano a casa le parti tagliate ed imparano a utilizzarle. L’87% della popolazione mondiale si cura con le piante. Siamo noi qui in occidente a non usarle più, da poco. Le piante salvano vite continuamente.

Xilef Welner organizza incontri sulla salute naturale, assiste le nascite, progetta prodotti naturali per la salute, orti e giardini terapeutici e tiene workshop sull’uso delle piante, la salute e l’ambiente in tutto il mondo. Ha lavorato in cliniche e ospedali in Italia, Regno Unito e Indonesia, anche nell’ambito di progetti umanitari. Ha studiato le piante medicinali di Italia, Svezia, Bolivia, Filippine e Indonesia. Collabora con aziende agricole, il Centro Nascita Attiva Il Nido a Roma, il Centro di Salute Bumi Sehat di Ibu Robin Lim a Bali e la FAO. E’ fondatrice di MeleTao. E’ curatrice della parte olistica di Morning Glory Ville Roma.